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L'INIZIO DI UN'AVVENTURA


Sembrava tutto ancora così lontano, quella sera (o notte) ai primi di novembre 1997, seduto su di una panchina bagnata dalla pioggia nel bel mezzo di Casola Valsenio, assieme a Max Goldoni.

Il discorso, tanto per cambiare (mi stava lavorando i fianchi dal primo incontro casolano), verteva sul fatto di portare a Trieste l'Incontro Internazionale di Speleologia; un chiodo fisso di Max che, in virtù del suo detto: "a forza di dare sale all'asino gli viene sete", stava portando a buon fine.

"Va bene Max, domani, in chiusura della manifestazione puoi dare ufficialmente la notizia che Trieste si candida per il 2000, non prima".

Il mattino dopo speravo ardentemente di aver sognato tutto, invece l'annuncio venne dato. Ma visto che ormai alea jacta est, ho valicato il Timavo per dare la lieta novella ai miei conterranei.

Le reazioni sono state delle più disparate: comunque, sia da chi è raggiante per l'aspettativa sia da chi non ci scommette un soldo sulla possibilità di riuscita, ho avuto l'appoggio incondizionato a procedere.

Il primo passo era quello di trovare un luogo atto a ospitare circa 3000 speleologi (tanti ne prevediamo) con i loro carri, greggi e salmerie.

Il Carso triestino è oggi un territorio piuttosto ristretto, chiuso com'è tra il mare e il confine con la Slovenia, quindi le candidature dei luoghi erano veramente poche e, purtroppo, non molto soddisfacenti.
Nel corso di una riunione per BORA2000 (il nome venne accettato subito da tutti) i ragazzi del Grmada, convinti, forse, di dire una stupidaggine, chiesero se la baia di Sistiana poteva essere una soluzione al problema.
Fu il vero lampo di genio. Mentre loro aspettavano una risposta io già vedevo l'accampamento speleo, in riva al mare, nella splendida cornice di falesie della baia. Un luogo bellissimo, spazioso e libero da ogni vincolo di movimenti. L'ideale!

Una settimana dopo eravamo già in contatto con gli amministratori della baia che ci diedero la completa disponibilità sia dell'area che delle strutture in loco. Una breve prospezione per valutare logisticamente la capienza degli spazi utili, il successivo incontro con il sindaco di Duino-Aurisina e il generoso contributo della Regione Friuli-Venezia Giulia ha poi dato il vero avvio all'attuazione di BORA2000.

Il resto è nelle mani dei partecipanti, di quei 3000 speleologi di tutto il mondo che, ne sono certo, vorranno onorarci della loro presenza su di un territorio, il Carso triestino, che non ha certamente bisogno di alcuna presentazione, come non ne hanno bisogno la quantità (quasi oltre 3000) e la qualità delle sue grotte.
A questo aggiungete la fama di grandi festaioli che circonda gli speleologi triestini con i loro "licof" e il loro "gran pampel"; shakerate bene e preparatevi a partecipare a quello che oserei definirei il "Woodstock" dei grottisti. Fatevi sotto e non dimenticate l'attrezzatura.

Vi aspettiamo, in gran forma, a Trieste e a BORA2000.

Franco Gherlizza

© BORA 2000