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Un passato dimenticato

Non è facile capire l’iniziale aspetto dello Studenc e nemmeno quando l’uomo abbia iniziato a servirsene. Si pensa che la gente abbia cominciato ad usufruire di quest’acqua quando ha cominciato a stabilirsi in questa zona, tesi che comunque risulta difficile da dimostrare. A questo punto non ci è dunque consentito di trattare del passato lontano dello Studenc, dato che non disponiamo né di dati archeologici né di quelli storici.

Per quanto riguarda la storia dello Studenc, abbiamo dati consistenti risalenti solo all’inizio del IXX secolo. Il punto di partenza per la nostra ricerca ci è dato dalla documentazione del territorio di Malchina sulla mappa del catasto franceschino del 1818. A quell’epoca le dimensioni di Malchina erano minori rispetto ad oggi, con meno di case. Al di fuori del nucleo del paese c’erano comunque già allora delle casette a Pùnkišče, un area all’infuori della Vas (il paese vero e proprio): lì vivevano le famiglie pr Zgràdnih, pr Bndèljevih e pr Pèpci.

Dal catasto franceschino risulta, che nel 1818 il paese aveva soltanto due pozzi, il primo era presso la casa col n° civico 22 (Kòlmanovi) e il secondo nella casa col n° civico 26 (Fàrož). Probabilmente già allora abbeveravano il bestiame negli stagni na Glògu e na Močìlu, che, come lo Studenc, sono riportati sulla sopra nominata mappa. A differenza degli stagni, che sono delineati con linee serpeggianti (evidentemente il confine tra l’asciutto e il bagnato era difficile da definire, il livello dell’acqua chiaramente fluttuava), lo Studenc ha una forma regolare e geometrica con linee rette. La forma e la grandezza dello Studenc erano probabilmente simili a quelle di oggi, dato che anche allora, per via della netta forma della conca, si poteva quasi esattamente stabilire il confine tra l’asciutto e il bagnato.

Sulla mappa è anche tracciato il sentiero che portava allo Studenc: cominciava a Pùnkišče di fronte alla casa pr Pèpci, continuava sui terreni n° 1575 e 1582 e scorreva sul confine tra le proprietà n° 1591 e 1598. Vi è indicata anche la carreggiata che parte dal divario davanti all’attuale cimitero e si dirige verso lo Studenc, ma dalla mappa non risulta chiaro se essa giungesse fino ad esso.

In ogni caso, il fatto che il sentiero per Studenc fosse segnato sulla mappa, dimostra la sua grande importanza. Si potrebbe quindi dedurre, che quest’acqua fosse raccolta anche da numerose famiglie, comprese quelle abitanti nel nucleo del paese, alle quali l’acqua dei due pozzi “privati” (se è possibile intendere il “privato” nell’odierno significato della parola) non poteva bastare. L’importanza dello Studenc si deduce anche dall’intensiva particellazione dei suoi dintorni, fatto che indica un aspetto “strategico”, in quanto assicurava la possibilità di accesso allo Studenc a molti. Molto probabilmente lo Studenc era dunque all’inizio del IXX secolo di grande importanza per la maggior parte dei paesani, ruolo che ha forse mantenuto fino all’avvio dell’industrializzazione, che iniziò nella parte nordica dell’Adriatico già nella seconda metà del IXX secolo e che portò a grandi cambiamenti sociali ed economici.

La forza motrice di questo processo in quest’area era la città di Trieste, che iniziò a fiorire come porto soprattutto dopo le guerre napoleoniche e resa industrialmente importante grazie alla costruzione della ferrovia meridionale. Lo sviluppo della città ha favorito la richiesta di diversi prodotti, soprattutto quelli agricoli, edili e della forza lavorativa.

Con l’aumento generale dell’allevamento stazionario dei bovini nelle stalle per una maggiore produzione di latte e di carne, i sistemi di abbeveraggio animale sono probabilmente mutati. Un maggiore bisogno d’acqua potabile fu probabilmente dettato dall’incremento demografico come risultato della crescente richiesta di forza lavorativa. Un tale incremento demografico causò una maggior richiesta di acqua potabile, e perciò molte famiglie iniziarono lo scavo di nuovi pozzi. Malchina non fu esclusa da questi cambiamenti, poiché la maggior parte dei pozzi ancora oggi esistenti furono fatti proprio a cavallo tra il IXX e il XX secolo, e furono costruite delle casette nuove nell’area di Pùnkišče. Queste nuove unità famigliari, le più povere del paese, vivevano soprattutto dal lavoro nelle cave e probabilmente prestavano servizio alle famiglie benestanti.

Lo Studenc ha svolto un ruolo importane anche in quell’epoca, influenzando probabilmente le decisioni per la costruzione delle misere casette proprio nell’area di Pùnkišče. Le “miserabili” famiglie di Pùnkišče non avevano pozzi per l’acqua potabile, e perciò dipendevano completamente dallo Studenc. Nel periodo antecedente la prima guerra mondiale l’importanza dello Studenc era verosimilmente diventata tale, che l’allora comune di Malchina decise di tracciare una nuova carreggiata fino ad esso e di ampliarlo. Allora fu probabilmente facilitato l’accesso all’acqua mediante dei scalini in pietra e realizzato il circostante lastricato in pietra. Una traccia dei lavori allora svolti sono i fori delle barramine nella roccia, che sono identici a quelli nelle gallerie artificiali scavate dai soldati austro-ungarici durante la prima guerra mondiale. Da queste opere forse risale la convinzione dei paesani che lo Studenc e di proprietà comunale.